E siamo al discorso di fine anno. Con una macchina del tempo siamo al termine del 2097. Stiamo nell’era in cui è stato scoperto un virus che ha annientato i trolls e gli haters di tutto il mondo. A quest’ultimi prima venivano cancellati i profili social: tuttavia, nel 2020, esiliati sulla stazione spaziale orbitante, i contestatori hanno sofferto le pene dell’inferno. Gli è stato inibito l’accesso alla Rete. La popolazione è stata decimata da una cometa nel Natale del 2018. Coesa, si è radunata in piazza per celebrare tuttavia questo commiato con un’infinita festa nei maggiori luoghi di ritrovo del Pianeta. Da Nuova Pechino, capitale del Grande Impero Orientale, a Messicoland, città di 200 milioni di anime e fulcro del Blocco Unico Americano, nel 2042 si è tenuto l’ennesimo e ultimo dj set. Anche in Svizzera, ormai inserita nel Vecchio Continente Europeo con Turchia, Albania, Libano e Ucraina, è stata festa grande e fuochi d’artificio fatti di ologrammi si sono sprecati.
L’obbligo tassativo per tutti i #tj, i tape jockey, oggi è ovviamente di suonare con i nastri aiutandosi con taglierine al laser. I grammofoni sono già passati di moda; i dischi in vinile e i lettori con i tasti sync sono stati banditi in una seconda fase dalle grandi corporazioni nel 2033. I facinorosi, gli estremisti della consolle, sono stati per anni fumo negli occhi per la propaganda: i tj ribelli sono stati spesso ripudiati, spesso sanzionati, ammoniti. Invidiosi, meschini, bugiardi, piccoli e viziati, con grandi poteri e un’anima piccola, i tj sono realmente tutto questo?
Dall’anno 2088 la gente ha iniziato ad amarsi grazie ai social. Ma a fatica. L’utopia ha quasi preso il posto della distopia. Le tinte pastello hanno vergato paesaggi brulli e tetri. I veicoli autoguidati della Facebet (società nata dalla fusione un ventennio prima di Facebook e Alphabet) ha accompagnato i giovani allo show in blue beam che ha fatto risorgere stelle defunte pronte a totalizzare milioni di like con gli hashtag #rip. Sul palco con orgoglio ha fatto girare le sue bobine un veterano della consolle: John Garrison, aka John Garrix, nipote di Martin. È stato un tripudio di telecamere e di droni smartphone che hanno rigettato immagini negli occhiali VR di umani di tutto il mondo. I più fortunati della borghesia hanno assistito ai più folcloristici festival in circolazione; le categorie meno abbienti hanno guardato lo spettacolo da casa su schermi 6D, che permettono e promettono feeling empatico. Le trasmissioni sono state irradiate in tutto il pianeta Terra, sulla stazione spaziale orbitante e nello spazio profondo. La speranza? Che qualche forma di vita aliena abbia ascoltato il messaggio sincronizzato con la nuova #EDMbassminimaldirtybigroomelectro, nata nel Grande Impero Orientale grazie al tj Bill Wengen. Ma le risposte dallo spazio tardano ancora oggi ad arrivare.
Eliminata la prostituzione e le religioni, proibito il fumo e diffusa la sostanza stupefacente di Stato #bntr (da bien-être), che ha reso le giornate più gioiose, è passato l’emendamento che ha radicalmente portato la razza umana a diventare totalmente vegana. È emerso nel contempo un grande problema: il mondo di oggi è nuovamente spaccato a metà. Da una parte ci sono gli intellettuali, gli #intl, forti difensori della preservazione dei libri cartacei e dei gruppi rock di fine anni Settanta; dall’altra si schierano i talebani della dance music, i famosi #noizy, spesso per le strade a organizzare rave per la tutela della cassa in quattro quarti. Sono stati scongelati da un ambiente criogenicamente modificato personaggi come Belen Rodriguez, i KLF, Luciana Littizzetto, Paul Gascoigne, Maria De Filippi, Umberto Eco, Jovanotti, Giorgio Moroder e David Guetta, che si è risposato con la ex moglie Cathy. Il tutto ora è controllato da Bot guardiani, nati dopo la singolarità tecnologica nel 2029.
Dal 2088 le pene inflitte a chi infrange la legge sono dure: per gli #intl l’ascolto di musica elettronica da discoteca sorseggiando la BlueFuzz, bevanda isotonica che porta prima alla dipendenza e poi alla pazzia, e per i #noizy le interminabili letture di libri con un sottofondo fatto da Talking Heads e Prokofiev. Intanto, gira voce che Mark Mills di Detroit, pronipote del ben più noto Jeff, si è da mesi candidato per diventare megapresidente del Blocco Unico Americano, sfidando un’Intelligenza Artificiale per la prima volta. La Terra sta diventando una grande discoteca a cielo aperto. Gli stati, come li conoscevamo sino al secondo decennio del Duemila, non esistono più: chi vuole ha un proprio ambito e gruppo tribale sui social.
Riecco la citata Facebet. Poi c’è Videopedia (sulle ceneri di Wikipedia e YouTube e atta a dialogare con gli alieni). Si fa largo MacBucks (società specializzata in hamburger vegani e caffè). Chiude il cerchio la Sweden AmaZone Supplies (che arriva dalla fusione tra H&M e Ikea e che con Amazon ha ideato i #PUE, i pop-up store experience per il test non virtuale delle merci prima di un loro acquisto). Questi marchi controllano il mondo da alcuni quinquenni. La mossa di creare e utilizzare una propria criptovaluta, e investire in mining dando vita a #beatcoins, è stata azzeccata. Il commercio all’ingrosso, in attesa di un #replicatore di materia a matrice molecolare, capace di ricreare qualsiasi varietà di oggetti inanimati partendo dall’energia pura o da una materia inerte, tiene ancora banco. L’utilizzo del carbon fossile come energia è un lontanissimo ricordo, legato al 2045, e anche nanotecnologie, picotecnologia, microrobotica, grafene e boro sono quasi preistoria.
Così come il mondo del lavoro. Computer quantistici trattano ed elaborano informazioni interagendo con comandi telepatici. Chiunque oggi ha a disposizione sangue e organi bionici. I più ricchi possono backuppare la propria conoscenza nella Grande Unità, un’amministrazione universale basata su una IA e un algoritmo assoluto. Siamo arrivati agli amortali. In questi anni è sopravvissuto l’homo sapiens. A breve sarà la volta dell’homo evolutis. Con l’Intelligenza Artificiale abbiamo capito che ci sono le risposte a tutte le nostre domande. Ma dobbiamo accettare una nuova etica. È tempo di antimateria senziente che possa godere di diritti civili. Ed è tempo che vi auguri un Buon 2098.
Riccardo Sada