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Mercoledì 28 settembre alle ore 18,30, presso il Blanco di Milano, in via Morgagni, VoloLibero Edizioni presenterà il libro di un mio caro amico: Corrado Rizza. Corrado ha scritto "Anni Vinilici - Io e Marco Trani 2 DJ", un libro della collana Passioni Pop, 208 pagine con interventi di Jovanotti, Roberto D'Agostino, Fiorello e tantissimi altri.

Mercoledì 28 settembre alle ore 18,30, presso il Blanco di Milano, in via Morgagni, VoloLibero Edizioni presenterà il libro di un mio caro amico: Corrado Rizza. Corrado ha scritto “Anni Vinilici – Io e Marco Trani 2 DJ”, un libro della collana Passioni Pop, 208 pagine con interventi di Jovanotti, Roberto D’Agostino, Fiorello, Mauro Ferrucci e la postfazione di Marinella Venegoni, giornalista de La Stampa. Metteranno i dischi (in vinile, ovvio) Luca De Gennaro e lo stesso Corrado Rizza. Io mi porterò dietro qualche cd storico e qualche vinile ma, a dirla tutta, spero (per loro e per i presenti) non mi faranno suonare (…). Vediamo. Invece, spero di poter un po’ parlare, con i presenti e soprattutto con Corrado, che non vedo da tempo perché trasferitosi felicemente a Miami.

13880205_734103953358668_7633872137245446281_n“Anni Vinilici” è un libro di ricordi avvincenti per chi ama il mondo della musica e del costume della fine del Novecento, “venato di un entusiasmo che sa di fanciullezza
prolungata. Perché in fondo, vivendo dentro la musica, si resta eternamente
giovani”, spiega nella sua postfazione di Marinella Venegoni. Corrado qui ripercorre la sua vita “prudentemente spericolata”, con una freschezza che sa di avvenimenti vissuti
appena la settimana prima. E invece parla degli anni Settanta e Ottanta.

Oggi popolarissimo e agognato grazie ai successi dei top dj attuali come Avicii o Skrillex, o Calvin Harris o David Guetta, il mestiere del miscelatore di brani in Italia deve molto all’amico Corrado, che in passato tra l’altro ha scalato con i suoi album anche le classifiche internazionali. Corrado racconta di aver imparato da Marco Trani (il suo amico e maestro, che non c’è piú) e da quelli come lui: “Una legione che dai Settanta ha inventato e reinventato quel ruolo, ognuno a propria somiglianza, con trucchi e scoperte che si alimentavano della conoscenza immediata di ogni novitá discografica”, aggiunge la Venegoni.