Umberto Ferraro è stato un amico, oltre che un collega produttore. Di quelli speciali, che chiami dopo mesi e ti rispondono come se ti avessero sentito un’ora prima. Di quelli che ti prenotano al volo un weekend, senza dirti nulla, solo per veder le tue batterie ricaricate a dovere. Umberto me lo ha portato via un brutto male in un maledetto giovedì di inizio dicembre.

Umberto ricopriva molteplici ruoli: quello di dj (lo ha fatto anche ufficialmente per la squadra del Milan ma anche al tour dei Pirati di Radio Dimensione Suono) e di produttore (il singolo “Let The Sunshine In” come Solarys lo abbiamo sfornato a più mani io, Fabio Fornaroli, con il tocco finale di Matteo Cifelli, e soprattutto con lui e grazie a lui, Umbi).

Ora, che fare, dopo la disperazione? Come colmare un vuoto immenso? Il tempo, ci penserà lui? Che contraddizioni: il tempo contro la sua musica senza tempo. E il tempo non passerà, senza pensarti. Ho esaurito le lacrime, anzi no.

Ciao amico.

Ciao grande persona.

Ciao unico.

Ciao fabbricatore di hit.

La tua energia viaggia, la si avvertirà in eterno.